Oggi, 22 aprile 2022, si celebra la 52° Giornata Mondiale della Terra, il più grande evento legato alla sostenibilità ambientale del pianeta per promuoverne la salvaguardia, metterne in luce le problematiche e sensibilizzare in merito all’impatto ambientale dell’uomo e al cambiamento climatico.
E’ doveroso, in questo giorno, informare che il settore dell’edilizia è tra i maggiori responsabili di inquinamento del pianeta. Secondo il report annuale riferito al 2021 del World Green Building Council, gli edifici sono responsabili di circa il 40% delle emissioni di carbonio connesse al settore energetico e del 50% dell’estrazione di materie prime. Inoltre, si stima che nel 2060 l'uso globale dei materiali da costruzione raddoppierà e quasi il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane.
Tra i materiali, il cemento, di cui sono costituite la maggior parte delle nostre città, è la sostanza più utilizzata sul pianeta dopo l’acqua. In confronto, la produzione di plastica è nettamente inferiore, ma nonostante il problema sia più grande, è considerato meno grave: il cemento non lo troviamo nei nostri mari e non lo vediamo aggrovigliato tra gli alberi delle nostre foreste. (Concrete: the most destructive material on Earth, The guardian)
Per gestire il cambiamento climatico e salvaguardare il pianeta è necessario rivoluzionare anche il settore dell’edilizia. Passi importanti sono stati compiuti negli ultimi anni relativamente all’architettura sostenibile con la progettazione degli edifici Nzeb (Nearly zero energy building) e grazie alla stampa 3D che permette l’utilizzo di materiali biodegradabili.
Ma per generare architettura sostenibile non bisogna soltanto costruire nuovi edifici che rispondano alle caratteristiche sopra citate, è anche importante agire sul patrimonio edilizio storico che in Italia soprattutto costituisce un'importante parte dell’ambiente costruito.
"Operare sul patrimonio edilizio esistente ed in particolare su quegli storici, è un compito sensibilmente più arduo rispetto a quello concernente i nuovi edifici e per questo è necessario concentrare il maggior sforzo in termini di studio, conoscenza tecnologica e di incentivo pubblico. Ogni nuovo edificio, per quanto ben concepito, comporta un ulteriore, se pur contenuto, carico per l’ambiente ma solo risanando dal profilo energetico gli edifici esistenti si può ottenere un reale risparmio di energia. Il risanamento energetico degli edifici, oltre a ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2, comporta la riduzione di tutte le emissioni inquinanti, minori costi di riscaldamento, una migliore conservazione dell’immobile e soprattutto un miglioramento del comfort abitativo. Una particolare sensibilità, in termini di bisogni e di diritti viene espressa da chi vive nelle realtà urbane, in questo caso l’aspirazione ad una maggiore qualità dell’ambiente si coniuga all’aspirazione ad una migliore vivibilità delle nostre città." Anna Rita Bramerini, Assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Toscana
Restituire nuova vita agli edifici e ai materiali: il raggiungimento di un’economia circolare è fondamentale anche in edilizia.
Riferimenti
Maurizio De Vita "Città storica e sostenibilità. Atti del convegno Firenze, Salone dei Cinquecento", Marzo 2009
https://www.theguardian.com/cities/2019/feb/25/concrete-the-most-destructive-material-on-earth
https://www.replicatore.it/come-la-stampa-3d-sta-promuovendo-la-sostenibilita/
https://www.earthday.org/earth-day-2022/
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